COMMERCIO CON L’ESTERO E PREZZI ALL’IMPORT – MARZO 2025

EXPORT MARZO, ZOPPAS (ICE): “MARZO 2025 FA +5,8% IN CONFRONTO A MARZO 2024. BUONO
L’EXPORT VERSO GLI USA, INFLUENZATO DALL’ELEMENTO STRAORDINARIO DELLA CANTIERISTICA.
POSITIVO IL PRIMO TRIMESTRE 2025 A +3,2% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2024,
NONOSTANTE LE INCERTEZZE INTERNAZIONALI”.
“A marzo 2025, rispetto allo stesso mese del 2024, le esportazioni italiane
crescono del 5,8%, con una performance più marcata nei Paesi extra UE (+8,2%), rispetto ai
mercati dell’Unione Europea (+3,7%). Un risultato incoraggiante, che riflette la capacità del
sistema produttivo italiano e del Made in Italy di intercettare la domanda estera, anche in un
contesto di complessità internazionale come quello attuale. A determinare la spinta verso
l’alto dell’asticella delle esportazioni sono due comparti ad alto contenuto tecnologico e
industriale, punta di diamante del nostro export: il farmaceutico e i mezzi di trasporto
(autoveicoli esclusi). Questi settori, a cui si aggiunge l’effetto della cantieristica come
elemento straordinario, spiegano l’aumento di marzo 2025 rispetto a marzo dell’anno scorso
delle esportazioni verso gli Stati Uniti, che segnano un +41,2%. Al netto di tali comparti,
tuttavia, l’export verso gli USA risulta in flessione del -4,1%. Dati che, seppur siano
antecedenti all’effettiva imposizione dei dazi, scontano l’effetto annuncio. Positivi anche i
dati verso i Paesi OPEC (+25%) e la Francia (+4,2%) mentre si rilevano cali significativi in
mercati come la Turchia (-30,1%) e la Cina (-8,3%),
Un segnale positivo viene anche dalla crescita delle esportazioni del primo trimestre
dell’anno che fanno registrare un +3,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. I contributi più
rilevanti provengono ancora una volta dai settori farmaceutico (+41,9%), mezzi di trasporto
ad esclusione degli autoveicoli (+21,2%), ma anche dell’agroalimentare (+5,5%). La riduzione
dell’export di marzo 2025 rispetto a febbraio 2025 (-1%) è principalmente dovuta alla
contrazione delle esportazioni verso i Paesi UE (-5%), fenomeno in parte compensato dalla
crescita del +3,3% nei mercati extra UE.
ICE, insieme agli altri attori del Sistema Paese, SACE, Simest e Cdp, continuerà a lavorare per
rafforzare la presenza delle nostre imprese nei mercati esteri, rivolgendo particolare
attenzione a quei mercati ad alto potenziale indicati anche nel Piano d’azione della
Farnesina”.