L’inflazione annuale nella Repubblica Ceca è rallentata a settembre 2025 al 2,3%, rispetto al 2,5% di agosto, secondo la stima preliminare dell'Ufficio statistico ceco (ČSÚ). I prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,6% su base mensile, confermando il trend al ribasso iniziato dopo il picco del 2,9% registrato a giugno.I principali fattori che hanno contribuito a questo rallentamento sono stati il calo dei prezzi degli alimentari e dei carburanti. I prezzi dell’energia, inclusi i carburanti, sono diminuiti del 3,3% rispetto a settembre 2024. Senza questo effetto, l'inflazione sarebbe salita al 3,1%. Gli alimenti, l’alcol e il tabacco sono aumentati del 2,9%, contro il 4% di agosto. I beni hanno registrato un lieve aumento dello 0,8%, con un rallentamento nel ritmo di crescita. Tuttavia, i servizi continuano a rincarare, con un aumento annuo stabile al 4,7%.Secondo gli analisti, il rallentamento dell’inflazione è stato più marcato del previsto, grazie alla riduzione dei prezzi del burro, della frutta e dei carburanti. Tuttavia, non si aspettano che la Banca nazionale ceca (ČNB) riduca il tasso d’interesse principale (attualmente al 3,5%) nel prossimo incontro di novembre, a causa dell’inflazione ancora elevata nei servizi.La ČNB prevedeva un’inflazione del 2,6% per settembre, quindi il dato reale è risultato inferiore. Nonostante ciò, l’istituto centrale rimane prudente anche in vista delle incertezze politiche post-elettorali, che per ora non hanno portato a rischi inflazionistici concreti. (ICE VIENNA)

Fonte notizia: ČTK