Romania
ITALIA PRIMO INVESTITORE IN ROMANIA PER NUMERO DI IMPRESE REGISTRATE
Secondo i dati diffusi dal Registro romeno delle Imprese, al 31 dicembre 2024 l’Italia si conferma il principale Paese investitore in Romania per numero di aziende registrate. Dal dicembre 1990 al dicembre 2024, sono state costituite complessivamente 53.743 società a partecipazione italiana, con un capitale versato di circa 2,68 miliardi di euro. Nel solo 2024 sono state costituite 881 nuove imprese italiane, un dato che conferma il radicamento dell’imprenditoria tricolore in Romania. Il picco di nuove registrazioni si era registrato nel 2007, con 3.010 imprese, mentre l’anno record per capitale versato resta il 2016, quando gli apporti italiani ammontarono a circa 861,6 milioni di euro.Nel complesso, il numero delle imprese a partecipazione estera presenti in Romania al 31 dicembre 2024 era pari a 290.930, con un capitale versato di circa 58,35 miliardi di euro. In questo quadro, l’Italia mantiene una posizione di assoluto rilievo: le imprese italiane rappresentano infatti il 19,35% del totale delle società a partecipazione straniera, seguite a distanza da Germania (9,45%) e Turchia (6,93%).Per quanto riguarda invece la dimensione del capitale sociale, l’Italia occupa la quinta posizione con il 5,36% del totale, preceduta da Olanda (19,81%), Germania (11,71%), Austria (10,98%) e Cipro (9,74%), ma davanti a Grecia (5,02%) e Francia (4,92%). Secondo i dati del Registro del Commercio, la presenza italiana in Romania si caratterizza anche per una distribuzione territoriale significativa. Al 31 dicembre 2024 quasi un terzo del totale delle società a partecipazione italiana (31,02%) ha sede a Bucarest, che si conferma il principale polo di attrazione per le imprese tricolori con 5.752 unità registrate. La capitale è seguita dalla provincia di Timiș, che conta 2.528 aziende (13,64%), consolidando il suo ruolo di hub economico nell’area occidentale del Paese, e da Arad (1.104 società, 5,95%) e Bihor (1.057, 5,70%), altre due aree con forte concentrazione imprenditoriale italiana.Cluj, con 977 società (5,27%), rappresenta un altro centro dinamico di sviluppo, mentre le province di Ilfov (3,62%), Brașov (2,41%), Dolj (2,36%) e Iași (2,30%) ospitano anch’esse quote rilevanti del tessuto imprenditoriale italiano. La presenza è comunque diffusa su tutto il territorio romeno, seppure con intensità diverse: le province minori, come Covasna (0,09%), Harghita (0,21%) o Călărași (0,27%), presentano percentuali ridotte ma testimoniano l’estensione capillare delle attività italiane anche in aree meno centrali.Questa distribuzione conferma come gli investimenti italiani non si limitino ai grandi centri urbani o alle regioni tradizionalmente più attrattive, ma si estendano progressivamente anche a province periferiche, contribuendo in modo diffuso allo sviluppo economico e all’integrazione delle comunità locali con l’imprenditoria straniera.La distribuzione settoriale delle imprese italiane attive in Romania al 31 dicembre 2024 evidenzia una forte concentrazione nel commercio all’ingrosso (16% del totale, pari a 2.984 società), seguito dal settore delle costruzioni di edifici (10%; 1.817 imprese) e dalle attività immobiliari (9%; 1.714 imprese). Quote significative riguardano anche il trasporto terrestre e mediante condotte (37%; 6.855 imprese complessive conteggiate come “altri settori”), le consulenze gestionali e sedi centrali (6%; 1.087 società) e il commercio al dettaglio (5%; 1.059 imprese). I dati confermano quindi il radicamento dell’imprenditoria italiana in comparti chiave dell’economia romena – edilizia, commercio, logistica e servizi – a testimonianza di un modello di presenza imprenditoriale diffuso e diversificato. (ICE BUCAREST)
Fonte notizia: elaborazione ICE-Agenzia di Bucarest su dati del Registro Romeno delle Imprese