Romania
ITALIA TRA I PRINCIPALI INVESTITORI ESTERI IN ROMANIA: 7,2 MILIARDI DI EURO AL 2024
Gli investimenti esteri diretti (IDE) in Romania hanno continuato a svolgere un ruolo importante per l’economia nazionale, nonostante un rallentamento nei flussi annuali. Secondo il Rapporto Annuale della Banca Nazionale della Romania (BNR), pubblicato il 30 settembre 2025, il saldo finale degli IDE ha raggiunto al 31 dicembre 2024 il valore di 125 miliardi di euro, pari al 35,3% del PIL, con un incremento del 5,8% rispetto all’anno precedente. Nel corso del 2024 i flussi netti di IDE si sono attestati a 5,6 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023 e quasi dimezzati rispetto al record storico del 2022, a causa di una crescita più rapida del PIL nominale (+9,1%) rispetto all’aumento del saldo finale degli IDE.In questo scenario l’Italia si conferma tra i protagonisti, con investimenti pari a 7,24 miliardi di euro, equivalenti al 5,8% del totale, che la collocano al quinto posto nella classifica dei paesi investitori finali, subito dopo gli Stati Uniti, saliti al quarto posto con 8,33 miliardi, e davanti ai Paesi Bassi con 6,57 miliardi. Rispetto al 2023, l’Italia cede una posizione agli Stati Uniti, che rafforzano la loro presenza in Romania, ma resta uno degli attori chiave del tessuto economico romeno. Nel complesso, i primi sei paesi investitori – Germania, Austria, Francia, Stati Uniti, Italia e Paesi Bassi – contribuiscono insieme per oltre la metà (54,2%) del saldo finale degli IDE, mentre le prime dieci nazioni rappresentano il 67,6% del totale.La distribuzione degli investimenti per settori evidenzia una forte concentrazione nell’industria, che assorbe il 37,1% del saldo finale degli IDE (di cui il 28,2% nella manifattura), nelle costruzioni e operazioni immobiliari (17,3%), nel commercio (17,2%) e nell’intermediazione finanziaria e assicurazioni (14%). Proprio in questi comparti si collocano numerose imprese italiane, con una presenza significativa soprattutto nella manifattura, tradizionalmente uno dei settori più attrattivi per gli investitori italiani.Dal punto di vista geografico, oltre i due terzi del saldo finale degli IDE si concentra nella regione di sviluppo București-Ilfov, che da sola raccoglie il 65,4% del totale, seguita dalla regione Centro con l’8,3% e dalla regione Ovest con il 7%. Le aree meno attrattive restano invece Nord-Est e Sud-Vest Oltenia, che insieme raccolgono poco più del 4% degli investimenti esteri.Sebbene la quota italiana sia rimasta stabile al 5,8%, la presenza costante tra i primi cinque paesi investitori conferma il ruolo di lungo periodo dell’Italia nel sostegno alla crescita economica romena. La solidità delle relazioni economiche bilaterali e la tradizione industriale delle imprese italiane continuano a rappresentare un elemento di stabilità, contribuendo allo sviluppo del sistema produttivo e alla creazione di valore aggiunto nelle principali filiere industriali e commerciali del Paese. (ICE BUCAREST)
Fonte notizia: Rapporto annuale BNR pubblicato il 30 settembre 2025