Accra – Il nuovo governo ghanese vuole mettere mano al settore avicolo per ridurre la dipendenza dalle importazioni e aumentare il potenziale di quest’industria di larghissimo consumo. Lo ha detto il ministro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura del Ghana, Eric Opoku, parlando davanti alla Commissione per le nomine del Parlamento.Lo riportano i media locali.Attualmente il Ghana dipende per l’80% del suo fabbisogno di carne avicola dalle importazioni e, in generale, l’industria avicola ghanese si trova ad affrontare una situazione paradossale. Sulla carta, la crescita dei consumi fornisce un terreno fertile per il loro sviluppo (il Ghana è il secondo consumatore di carne di pollo della regione dopo la Nigeria, con oltre 300.000 tonnellate, sei volte in più del consumo totale della Costa d’Avorio) ma il Paese ha prodotto nel 2023 appena 60.000 tonnellate di carne di pollo, ovvero solo il 18% del fabbisogno interno.Sebbene questo tasso di autosufficienza rimanga basso, uno sguardo più attento alle cifre rivela una situazione molto più critica: in Ghana, infatti, sono le galline ovaiole a fornire oltre il 90% dell’approvvigionamento nazionale, mentre i polli da carne rappresentano meno del 5%. Questa struttura nell’offerta di mercato è atipica rispetto ad altri paesi della sottoregione, come il Senegal e la Costa d’Avorio. In Ghana, produzione commerciale di pollame è una vera e propria corsa a ostacoli: gli elevati costi dei mangimi, in particolare, stanno mettendo sotto pressione la produzione di polli da carne.il nuovo governo intende far ripartire il settore grazie a una nuova tabella di marcia. L’obiettivo principale della strategia, denominata “Programma dall’allevamento avicolo alla tavola”, è quello di aumentare la produzione e ridurre le importazioni. (ICE ACCRA)

Fonte notizia: Info Africa