Le aziende produttrici di cioccolato in Europa, di fronte alla volatilità del prezzo del cacao sui mercati internazionali, dovuta ai problemi produttivi che stanno sperimentando il Ghana e la Costa d’Avorio, i principali produttori mondiali, hanno avviato la ricerca di nuovi ingredienti sostituivi del cacao, coltivati nel Vecchio Continente, per sostituire o ridurre al minimo l'uso del cacao nella produzione di cioccolato. In proposito, anche in Ecuador, tra i più importanti e riconosciuti paesi produttori ed esportatori di cacao, cominciano ad emergere alcune alternative al cacao, che rientrano nella stessa famiglia genetica del cacao, come i frutti macambo e il copoazú, quest'ultimo conosciuto addirittura come cacao bianco, che crescono nella foresta amazzonica.I cioccolatai europei, hanno identificato come surrogato del cacao rispettivamente le fave, che contengono una proteina chiamata vicilina che conferisce un sapore simile al cioccolato quando viene separata attraverso la fermentazione e la tostatura, l’avena, i semi di girasole e la carruba, quest’ultima impiegata dall'azienda italiana Foreverland che ha creato il marchio di cioccolato Freecao, nella cui elaborazione  si utilizza il 90% in meno di acqua e si diminuiscono dell'80% le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di cioccolato convenzionale. (ICE CARACAS)

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