Aggiornamenti Sulla Situazione Politico-Economica in Siria dopo la Nomina del Nuovo Presidente Ahmad Chareh

La situazione politico-economica in Siria rimane estremamente complessa e fragile, nonostante la recente nomina di Ahmad Chareh come nuovo Presidente il 29 gennaio 2025. Dopo oltre un decennio di conflitto, il Paese è ancora diviso tra diverse fazioni, con il governo di Damasco che controlla gran parte del territorio, ma con aree significative sotto il controllo di gruppi ribelli, curdi e forze straniere. La guerra ha lasciato un'impronta devastante sull'economia siriana, con infrastrutture distrutte, una moneta iper-svalutata e un tasso di povertà che colpisce la maggioranza della popolazione.

Ahmad Chareh, nominato come nuovo Presidente, si trova ad affrontare sfide enormi. La sua leadership sarà cruciale per cercare di stabilizzare il Paese e avviare un processo di ricostruzione.

Il 27 gennaio 2025 si sono riuniti i Ministri degli Esteri dei paesi UE a Bruxelles per discutere delle sanzioni alla Siria.

In quella sede hanno deciso di sospendere per un anno le sanzioni in vigore.

La revoca delle sanzioni si applicherà ai settori energia, trasporti e istituzioni finanziarie.

Il ministro degli Esteri siriano, Asaad al Shaibani, ha accolto con favore l'annuncio.

"Accogliamo positivamente la decisione dell'Unione Europea di sospendere per un anno le sanzioni contro la Siria, un primo passo verso la loro eliminazione definitiva", ha dichiarato su X.

"Speriamo che questa decisione abbia effetti positivi su tutti gli aspetti della vita quotidiana del popolo siriano e favorisca lo sviluppo del paese", ha aggiunto.

L'Unione Europea desidera contribuire alla ricostruzione del paese, devastato dalla guerra civile, e consolidare le relazioni con i nuovi leader, che da settimane chiedevano la revoca delle sanzioni.

L'alleggerimento delle sanzioni europee sulla Siria per un anno attualmente e le principali sanzioni che sono state rimosse sono come segue:

 1- È consentito a tutte le aziende europee e arabe di investire in Siria.

2- È stato rimosso il divieto sulle compagnie aeree, comprese quelle di carico.

3- È stato rimosso il divieto sui trasferimenti bancari dalle banche europee alle banche siriache.

4- È stato rimosso il divieto per la Siria di acquistare attrezzature e macchinari, impianti elettrici e qualsiasi equipaggiamento legato all'energia, l'estrazione di petrolio e gas e i suoi investimenti attraverso l'Unione Europea o i paesi arabi. La Siria può acquistare qualsiasi cosa di cui abbia bisogno da qualsiasi paese europeo o arabo.

5- L'Unione Europea aiuterà nella ricostruzione e supporterà i settori dell'energia e dell'elettricità per migliorare le infrastrutture del paese e migliorare la situazione economica dei cittadini attraverso il finanziamento di vari progetti di sviluppo e la creazione di posti_di_lavoro.

6- Il tasso di cambio migliorerà gradualmente quando verrà depositato il supporto tramite la Banca Centrale Siria.

7- Viene riattivato il volo aereo tra i paesi dell'Unione Europea e la Siria, facilitando così il ritorno dei migranti e degli imprenditori per investire nel proprio paese Siria.

8- I medici sauditi continueranno a essere presenti in Siria per eseguire interventi chirurgici e offrire servizi sanitari e medici fino alla fine di quest'anno 2025.

 Tuttavia, la presenza di forze straniere, come quelle russe, iraniane e turche, complica ulteriormente il quadro politico, rendendo difficile una soluzione negoziata al conflitto.

L'economia siriana è fortemente dipendente dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli espatriati. La ricostruzione delle città distrutte, come Aleppo e Homs, richiederebbe investimenti massicci, ma la mancanza di fiducia da parte della comunità internazionale e la corruzione endemica rappresentano ostacoli significativi.

In questo contesto, la nomina di Ahmad Chareh potrebbe rappresentare un'opportunità per un nuovo inizio, ma molto dipenderà dalla sua capacità di mediare tra le diverse fazioni interne e di ottenere il sostegno della comunità internazionale. Senza una soluzione politica inclusiva e una significativa riduzione delle tensioni regionali, le prospettive per una ripresa economica sostenibile rimangono incerte. La Siria ha bisogno non solo di ricostruzione materiale, ma anche di riconciliazione nazionale e di un nuovo patto sociale che possa garantire stabilità e prosperità a lungo termine.

Dal punto di vista economico, la Siria rimane in una situazione critica. L'inflazione galoppante, la svalutazione della moneta locale e la carenza di beni di prima necessità continuano a pesare sulla popolazione. Chareh ha promesso di avviare riforme economiche per attrarre investimenti esteri e ridurre la dipendenza dalle importazioni, ma le sanzioni occidentali rappresentano un ostacolo significativo.

In sintesi, nonostante i tentativi del nuovo presidente di stabilizzare il paese, la Siria deve affrontare sfide enormi, sia a livello interno che internazionale. La ripresa economica e politica appare ancora lontana, in un contesto di instabilità persistente.