La situazione politico-economica in Siria rimane estremamente complessa e fragile, nonostante la recente nomina di Ahmad Chareh come nuovo Presidente il 29 gennaio 2025. Dopo oltre un decennio di conflitto, il Paese è ancora diviso tra diverse fazioni, con il governo di Damasco che controlla gran parte del territorio, ma con aree significative sotto il controllo di gruppi ribelli, curdi e forze straniere. La guerra ha lasciato un'impronta devastante sull'economia siriana, con infrastrutture distrutte, una moneta iper-svalutata e un tasso di povertà che colpisce la maggioranza della popolazione.
Ahmad Chareh, nominato come nuovo Presidente, si trova ad affrontare sfide enormi. La sua leadership sarà cruciale per cercare di stabilizzare il Paese e avviare un processo di ricostruzione.
Il 27 gennaio 2025 si sono riuniti i Ministri degli Esteri dei paesi UE a Bruxelles per discutere delle sanzioni alla Siria.
In quella sede hanno deciso di sospendere per un anno le sanzioni in vigore.
Tuttavia, la presenza di forze straniere, come quelle russe, iraniane e turche, complica ulteriormente il quadro politico, rendendo difficile una soluzione negoziata al conflitto.
In data 27 maggio 2025, l’Unione ha adottato un approccio ancor più incisivo che ha comportato la revoca di tutte le misure restrittive del settore economico e finanziario, ad eccezione di quelle connesse a questioni di sicurezza. Si riportano di seguito gli interventi di maggior interesse, sia con riferimento alle sanzioni merceologiche che a quelle individuali.
(i) Misure restrittive merceologiche
L’Unione Europea ha revocato le restrizioni vigenti nei seguenti settori economici e commerciali:
• Importazione dalla Siria di petrolio greggio e prodotti petroliferi (di cui all’Allegato IV del Reg. 36/2012);
• Esportazione in Siria di carboturbi e additivi per carburanti petroliferi (di cui agli Allegati Va e Vb del Reg. 36/2012);
• Esportazione di attrezzature e tecnologie per l’esplorazione e produzione di petrolio greggio e gas naturale, nonché di dispositivi specificamente progettati per il campionamento e l’analisi dei fanghi di perforazione, del petrolio, ecc. (di cui all’Allegato VI del Reg. 36/2012);
• Esportazione di attrezzature e tecnologie per la costruzione di centrali elettriche, comprese turbine a vapore, turbine a gas, tutti i motori e generatori elettrici (di cui all’Allegato VII del Reg. 36/2012);
• Esportazione di banconote e monete siriane coniate nell’UE, nonché di oro, metalli preziosi e diamanti (di cui all’Allegato VIII del Reg. 36/2012);
• Esportazione di beni di lusso (di cui all’Allegato X del Reg. 36/2012);
• Importazione ed esportazione di beni culturali siriani (di cui all’Allegato XI del Reg. 36/2012).
(ii) Misure restrittive finanziarie e assicurative
L’UE ha revocato le restrizioni in materia finanziaria ed assicurativa consentendo così il pieno ripristino delle relazioni bancarie tra istituti europei e siriani, tra cui:
• Il divieto per le istituzioni creditizie e finanziarie europee di aprire nuovi conti bancari o stabilire nuove relazioni di corrispondenza con banche siriane;
• Il divieto di fornire servizi di assicurazione o riassicurazione allo Stato siriano;
• Il divieto di acquistare o vendere titoli di debito pubblici o garantiti dallo Stato siriano.
(iii) Restrizioni sui trasporti
Sono state rimosse le restrizioni relative all’accesso agli aeroporti dell’UE dei voli operati dalla Syrian Arab Airlines.
(iv) Misure restrittive individuali
Il Consiglio ha rimosso 22 entità dall’elenco UE dei soggetti sottoposti al congelamento dei fondi e delle risorse economiche, di cui all’Allegato II del Reg. 36/2012. Tra queste figurano la Real Estate Bank, imprese attive in settori strategici come la produzione e raffinazione del petrolio (es. Syria Trading Oil Company - Sytrol), il cotone, le telecomunicazioni, nonché i mezzi di comunicazione (es. General Organisation of Radio and TV).
Il Consiglio dell’Unione ha prorogato fino al 1° giugno 2026 l’efficacia delle summenzionate misure restrittive individuali.
È comunque prevista la facoltà per le Autorità competenti di uno Stato Membro di autorizzare lo svincolo o la messa a disposizione di fondi o risorse economiche a favore delle entità listate, dopo aver stabilito che la loro erogazione è necessaria ai fini della cooperazione fra tali entità o con un ente pubblico dello Stato Membro, nei settori della ricostruzione, dello sviluppo di capacità, della lotta al terrorismo e della migrazione.
L'economia siriana è fortemente dipendente dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli espatriati. La ricostruzione delle città distrutte, come Aleppo e Homs, richiederebbe investimenti massicci, ma la mancanza di fiducia da parte della comunità internazionale e la corruzione endemica rappresentano ostacoli significativi.
Di seguito gli ultimi sviluppi riguardanti il coinvolgimento dell'Unione Europea con la Siria, come illustrato da Michael Ohnmacht, Capo Delegazione dell'UE in Siria, in una recente intervista a Syria TV del 5 giugno u.s:
Colloqui di alto livello: Il Commissario UE ha avuto incontri con il Presidente siriano Ahmad al-Sharaa e con il Ministro degli Esteri Asaad al-Shaibani per esplorare opportunità di cooperazione reciproca.
Reintegrazione nella Carta del Mediterraneo: I colloqui hanno incluso la possibilità del ritorno della Siria nell'Unione per il Mediterraneo, con l’obiettivo di ripristinarne il ruolo nei quadri economici e politici regionali.
Assegnazione di nuovi fondi UE: L’UE prevede di discutere con il governo siriano l’orientamento dei nuovi aiuti finanziari, concentrandosi sugli sforzi di ricostruzione e ripresa economica.
Coinvolgimento nel settore bancario: L’UE ha espresso interesse a riaprire i canali bancari europei con la Siria per facilitare il commercio e gli investimenti, subordinatamente al proseguimento delle riforme e alla stabilità del paese.
Normalizzazione delle relazioni: Ohnmacht ha osservato che le attuali relazioni UE-Siria stanno evolvendo per assomigliare a quelle con altri paesi amici, indicando un passaggio verso la normalizzazione.
Sfide economiche e finanziarie: L’UE ha avviato confronti con il Ministro delle Finanze siriano e con il Governatore della Banca Centrale per affrontare le difficoltà economiche del paese ed esplorare soluzioni condivise.
Questi sviluppi riflettono l’approccio strategico dell’UE volto a sostenere la transizione e la ricostruzione della Siria, evidenziando l’importanza di una governance inclusiva e del rispetto degli standard internazionali.
In questo contesto, la nomina di Ahmad Chareh potrebbe rappresentare un'opportunità per un nuovo inizio, ma molto dipenderà dalla sua capacità di mediare tra le diverse fazioni interne e di ottenere il sostegno della comunità internazionale. Senza una soluzione politica inclusiva e una significativa riduzione delle tensioni regionali, le prospettive per una ripresa economica sostenibile rimangono incerte. La Siria ha bisogno non solo di ricostruzione materiale, ma anche di riconciliazione nazionale e di un nuovo patto sociale che possa garantire stabilità e prosperità a lungo termine.
Nonostante quanto sopra, la Siria rimane in una situazione critica. L'inflazione galoppante, la svalutazione della moneta locale e la carenza di beni di prima necessità continuano a pesare sulla popolazione. Chareh ha promesso di avviare riforme economiche per attrarre investimenti esteri e ridurre la dipendenza dalle importazioni, ma le sanzioni occidentali rappresentano un ostacolo significativo.
In sintesi, nonostante i tentativi del nuovo presidente di stabilizzare il paese, la Siria deve affrontare sfide enormi, sia a livello interno che internazionale. La ripresa economica e politica appare ancora lontana, in un contesto di instabilità persistente.